Salone delle erbe: Inaugurazione Primavera Gastronomica 2024 (giorno 1/2)
Quando:
24 Marzo 2024, 09:00 - 18:00
Dove:
Focus:
Talk culturali, Mercato dei produttori e artigiani, Mostra delle erbe, Laboratori, Degustazioni, Passeggiate guidate
Proposta:
La Primavera Gastronomica, organizzata da Erbass in aprile e maggio, promuove la collaborazione tra territori valorizzando la flora spontanea commestibile. Questa rassegna, che coinvolge sempre più realtà ristorative e enti, vuole favorire la preservazione e la diffusione dei saperi ambientali tradizionali. L’inaugurazione, che segna l’avvio ufficiale di questa rassegna, consiste in due giornate di immersione tra natura, cibo e cultura, dove come in una vera comunità, si rafforza il proprio senso d'identità gastronomica locale.
Il Salone Delle Erbe
Il Salone Delle Erbe è una manifestazione botanica che riunisce ricercatori* del settore etnobotanico, raccoglitori, produttori, artigiani. L’evento si compone di conferenze con esperti in fitoalimurgia, una parte espositiva con un mercato e mostra delle erbe, e da altre attività per grandi e piccini, compresi laboratori e degustazioni guidate.
*Saranno presenti come relatori: Alessandro Di Tizio (gastronomo e forager) - Lucia Papponi (naturalista) - Meret Bissegger (Cuoca, autrice e divulgatrice Svizzera) - Rebecca Pagani (Dott. in Biologia e Botanica) - Francesca Castagnetti ( Dott. magistrale in etnobotanica ed ecologia politica) - Penelope Volinia (Ricercatrice) - Eleonora Matarrese (Prof. di fitoalimurgia e etnobotanica, ricercatrice, scrittrice) - Erica Pozzi (raccoglitrice e guida ambientale escursionistica).
Ingresso alla giornata è riservato ad i soli soci di EGDA: sarà possibile associarsi all’entrata versando la quota associativa di €10 (minorenni esclusi). Per chi è socio Slow Food la quota associativa è di 8€.
Programma:
Ore 9.00 breve corso di introduzione al riconoscimento delle erbe spontanee nel parco del Castello a cura di EGDA, con Mauro Vaglio “Erbolaro” (su prenotazione con contributo di 5€) prenotazioni via email : egda.alps@gmail.com
Ore 10.00 apertura mercato delle erbe;
Durante tutta la giornata:
Mostra-tavolo collettiva delle erbe spontanee commestibili
Mercatino delle erbe con piccoli produttori e artigiani
Dimostrazione e degustazione di Miasse dolci e salate a cura di Slow Food Valchiusella - stand della Valchiusella.
Piccole degustazioni a cura dei produttori aderenti al mercato
Storie e leggende di antichi meli (età: 5-99 anni) - stand “Il Frutteto di Marta e Maria”
Stampa botanica: trasferimento a freddo di fiori ed erbe su tessuto, adatto a tutte le età. Offerta libera. - stand “LanaViva”
Dimostrazione della lavorazione della lana - stand “Olga e le Pecorelle”
Sala degli stemmi: Laboratorio sul bodypainting floreale e di pittura collettiva con erbe, frutti e fiori con l’artista Diana Carolina Rivadossi (a pagamento)
Ore 10.30 Presentazione da parte di EGDA dei progetti di Erbass, tra cui la rassegna Primavera Gastronomica;
Ore 11.30
Talk con Meret Bissegger (AIF - Associazione Italiana Fitoalimurgia) e Lucia Papponi etnobotanica e naturalista - moderata da Francesca Castagnetti / Titolo: Fitoalimurgia applicata in contesti alpini, mediterranei e cosmopoliti: le piante invasive tra saperi popolari e innovazione
Ore 11.30
Il Kimchi incontra le erbe del nostro territorio (14-99 anni) - laboratorio gratuito
Dimostrazione di Fermentazione con ortaggi ed erbe spontanee, a cura dell’ Azienda Agricola Fermentonina di Nina Muth.
Ore 12.30 pausa pranzo a cura di EGDA - prenotazione gradita
Piccolo tagliere di affettati del territorio €5
“Suet gris” - piatto a base di polenta e erbe con toma - disponibile opzione vegana € 8
Panna cotta fragole e fiori di sambuco € 5
Bicchiere di vino €2.50
1/2l di vino €8
Caffè 1€
Ore 14.00 Piccola degustazione, curiosità su api, fiori e miele: quattro chiacchiere con l'apicoltore. Presso lo stand di “Aperitiva” - contributo €2
Ore 14.20 (età 4-99) Laboratorio di creazione di bombe di semi per bambini a cura della Scuola delle terrecotte di Ronco Biellese (offerta libera)
Ore 15.00 (età 3-99) Laboratorio di semina e creazione di fiori con i cartoni portauova a cura di Slow Food Condotta di Biella (offerta libera)
Ore 14.30
Panel multidisciplinare moderato da Eleonora Matarrese
Alessandro di Tizio: raccogliere e mangiare erbe selvatiche: la tradizione e la cucina moderna
Rebecca Pagani: come trasformare la passione per la botanica in un lavoro
Francesca Castagnetti: Malerbe e salute: i benefici del foraging
Penelope Volinia: tesi di laurea sul foraging e sull’importanza della trasmissione dei saperi gastronomici locali
Erica Pozzi: raccolte alpine: pratiche sostenibili per l’ambiente montano
Ore 16.20 (età 6-12) Laboratorio per bambini sulla biodiversità a cura di Slow Food Canavese - offerta libera.
Ore 16.30 talk con Eleonora Matarrese moderato da Alessandro di Tizio / Titolo: Fitoalimurgia negli erbari medievali e rinascimentali
Ore 17.30 / 18.00 Aperitivo con drink spontaneo a cura di EGDA - €4
Questo appuntamento è parte del programma di The Road to Terra Madre, un calendario di eventi che toccano i principali temi che animeranno l’edizione 2024 del grande evento internazionale dedicato alle politiche del cibo. Terra Madre Salone del Gusto è un evento di Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte e ti aspetta a Parco Dora, Torino, da giovedì 26 a lunedì 30 settembre. Scopri come grazie al cibo possiamo riscoprirci parte della natura. #TerraMadre2024
Il Salone Delle Erbe
Il Salone Delle Erbe è una manifestazione botanica che riunisce ricercatori* del settore etnobotanico, raccoglitori, produttori, artigiani. L’evento si compone di conferenze con esperti in fitoalimurgia, una parte espositiva con un mercato e mostra delle erbe, e da altre attività per grandi e piccini, compresi laboratori e degustazioni guidate.
*Saranno presenti come relatori: Alessandro Di Tizio (gastronomo e forager) - Lucia Papponi (naturalista) - Meret Bissegger (Cuoca, autrice e divulgatrice Svizzera) - Rebecca Pagani (Dott. in Biologia e Botanica) - Francesca Castagnetti ( Dott. magistrale in etnobotanica ed ecologia politica) - Penelope Volinia (Ricercatrice) - Eleonora Matarrese (Prof. di fitoalimurgia e etnobotanica, ricercatrice, scrittrice) - Erica Pozzi (raccoglitrice e guida ambientale escursionistica).
Ingresso alla giornata è riservato ad i soli soci di EGDA: sarà possibile associarsi all’entrata versando la quota associativa di €10 (minorenni esclusi). Per chi è socio Slow Food la quota associativa è di 8€.
Programma:
Ore 9.00 breve corso di introduzione al riconoscimento delle erbe spontanee nel parco del Castello a cura di EGDA, con Mauro Vaglio “Erbolaro” (su prenotazione con contributo di 5€) prenotazioni via email : egda.alps@gmail.com
Ore 10.00 apertura mercato delle erbe;
Durante tutta la giornata:
Mostra-tavolo collettiva delle erbe spontanee commestibili
Mercatino delle erbe con piccoli produttori e artigiani
Dimostrazione e degustazione di Miasse dolci e salate a cura di Slow Food Valchiusella - stand della Valchiusella.
Piccole degustazioni a cura dei produttori aderenti al mercato
Storie e leggende di antichi meli (età: 5-99 anni) - stand “Il Frutteto di Marta e Maria”
Stampa botanica: trasferimento a freddo di fiori ed erbe su tessuto, adatto a tutte le età. Offerta libera. - stand “LanaViva”
Dimostrazione della lavorazione della lana - stand “Olga e le Pecorelle”
Sala degli stemmi: Laboratorio sul bodypainting floreale e di pittura collettiva con erbe, frutti e fiori con l’artista Diana Carolina Rivadossi (a pagamento)
Ore 10.30 Presentazione da parte di EGDA dei progetti di Erbass, tra cui la rassegna Primavera Gastronomica;
Ore 11.30
Talk con Meret Bissegger (AIF - Associazione Italiana Fitoalimurgia) e Lucia Papponi etnobotanica e naturalista - moderata da Francesca Castagnetti / Titolo: Fitoalimurgia applicata in contesti alpini, mediterranei e cosmopoliti: le piante invasive tra saperi popolari e innovazione
Ore 11.30
Il Kimchi incontra le erbe del nostro territorio (14-99 anni) - laboratorio gratuito
Dimostrazione di Fermentazione con ortaggi ed erbe spontanee, a cura dell’ Azienda Agricola Fermentonina di Nina Muth.
Ore 12.30 pausa pranzo a cura di EGDA - prenotazione gradita
Piccolo tagliere di affettati del territorio €5
“Suet gris” - piatto a base di polenta e erbe con toma - disponibile opzione vegana € 8
Panna cotta fragole e fiori di sambuco € 5
Bicchiere di vino €2.50
1/2l di vino €8
Caffè 1€
Ore 14.00 Piccola degustazione, curiosità su api, fiori e miele: quattro chiacchiere con l'apicoltore. Presso lo stand di “Aperitiva” - contributo €2
Ore 14.20 (età 4-99) Laboratorio di creazione di bombe di semi per bambini a cura della Scuola delle terrecotte di Ronco Biellese (offerta libera)
Ore 15.00 (età 3-99) Laboratorio di semina e creazione di fiori con i cartoni portauova a cura di Slow Food Condotta di Biella (offerta libera)
Ore 14.30
Panel multidisciplinare moderato da Eleonora Matarrese
Alessandro di Tizio: raccogliere e mangiare erbe selvatiche: la tradizione e la cucina moderna
Rebecca Pagani: come trasformare la passione per la botanica in un lavoro
Francesca Castagnetti: Malerbe e salute: i benefici del foraging
Penelope Volinia: tesi di laurea sul foraging e sull’importanza della trasmissione dei saperi gastronomici locali
Erica Pozzi: raccolte alpine: pratiche sostenibili per l’ambiente montano
Ore 16.20 (età 6-12) Laboratorio per bambini sulla biodiversità a cura di Slow Food Canavese - offerta libera.
Ore 16.30 talk con Eleonora Matarrese moderato da Alessandro di Tizio / Titolo: Fitoalimurgia negli erbari medievali e rinascimentali
Ore 17.30 / 18.00 Aperitivo con drink spontaneo a cura di EGDA - €4
Questo appuntamento è parte del programma di The Road to Terra Madre, un calendario di eventi che toccano i principali temi che animeranno l’edizione 2024 del grande evento internazionale dedicato alle politiche del cibo. Terra Madre Salone del Gusto è un evento di Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte e ti aspetta a Parco Dora, Torino, da giovedì 26 a lunedì 30 settembre. Scopri come grazie al cibo possiamo riscoprirci parte della natura. #TerraMadre2024
Partecipazione:
Ingresso gratuito, riservato ai soci EGDA | Sarà possibile associarsi all'ingresso versando la quota associativa di €10
Contatti:
egda.alps@gmail.com
+39 349 331 0977
+39 349 331 0977
Un iniziativa promossa da:
EGDA {ethnobotany and gastronomic diversity in the alps}
EGDA è un associazione che in questi anni si è occupata di promuovere popolarmente l’etnobotanica, ovvero la scienza che studia i differenti metodi di percezione, riconoscimento, raccolta, trasformazione delle piante sviluppati all’interno di diverse comunità e società, con il fine di ricostruire la loro origine e provenienza. Inoltre l’Associazione si occupa di promuovere la diversità gastronomica, che è lo studio della diversità biologica del cibo, nonché la valorizzazione delle identità gastronomiche e culturali locali, in un’ottica di salvaguardia del contesto nel quale un ingrediente, una ricetta, o un piatto si sviluppano.
L’associazione è apartitica, non ha scopo di lucro e svolge attività di promozione e utilità sociale.
VEDI
L’associazione è apartitica, non ha scopo di lucro e svolge attività di promozione e utilità sociale.
Slow Food Condotta del Canavese
Slow Food è presente sul territorio attraverso le Condotte, gruppi di persone animate dai medesimi interessi nei confronti della Filosofia Slow Food e che si impegnano per diffondere questa cultura.
La Condotta mette in piedi e sviluppa progetti legati al territorio, al cibo, alla sostenibilità, alla tutela dei produttori locali; organizza eventi legati alla cultura enogastronomica; promuove e sostiene eventi organizzati nel territorio; è centro di aggregazione per chi condivide la filosofia del "buono, pulito e giusto; fa conoscere la filosofia del "buono, pulito, giusto" ai giovani, agli studenti e in generale alle nuove generazioni.
VEDI
La Condotta mette in piedi e sviluppa progetti legati al territorio, al cibo, alla sostenibilità, alla tutela dei produttori locali; organizza eventi legati alla cultura enogastronomica; promuove e sostiene eventi organizzati nel territorio; è centro di aggregazione per chi condivide la filosofia del "buono, pulito e giusto; fa conoscere la filosofia del "buono, pulito, giusto" ai giovani, agli studenti e in generale alle nuove generazioni.
Slow Food Condotta Di Biella
Slow Food è presente sul territorio attraverso le Condotte, gruppi di persone animate dai medesimi interessi nei confronti della Filosofia Slow Food e che si impegnano per diffondere questa cultura.
La Condotta mette in piedi e sviluppa progetti legati al territorio, al cibo, alla sostenibilità, alla tutela dei produttori locali; organizza eventi legati alla cultura enogastronomica; promuove e sostiene eventi organizzati nel territorio; è centro di aggregazione per chi condivide la filosofia del "buono, pulito e giusto; fa conoscere la filosofia del "buono, pulito, giusto" ai giovani, agli studenti e in generale alle nuove generazioni.
VEDI
La Condotta mette in piedi e sviluppa progetti legati al territorio, al cibo, alla sostenibilità, alla tutela dei produttori locali; organizza eventi legati alla cultura enogastronomica; promuove e sostiene eventi organizzati nel territorio; è centro di aggregazione per chi condivide la filosofia del "buono, pulito e giusto; fa conoscere la filosofia del "buono, pulito, giusto" ai giovani, agli studenti e in generale alle nuove generazioni.
Slow Food Valchiusella
Slow Food è presente sul territorio attraverso le Condotte, gruppi di persone animate dai medesimi interessi nei confronti della Filosofia Slow Food e che si impegnano per diffondere questa cultura.
La Condotta mette in piedi e sviluppa progetti legati al territorio, al cibo, alla sostenibilità, alla tutela dei produttori locali; organizza eventi legati alla cultura enogastronomica; promuove e sostiene eventi organizzati nel territorio; è centro di aggregazione per chi condivide la filosofia del "buono, pulito e giusto; fa conoscere la filosofia del "buono, pulito, giusto" ai giovani, agli studenti e in generale alle nuove generazioni.
VEDI
La Condotta mette in piedi e sviluppa progetti legati al territorio, al cibo, alla sostenibilità, alla tutela dei produttori locali; organizza eventi legati alla cultura enogastronomica; promuove e sostiene eventi organizzati nel territorio; è centro di aggregazione per chi condivide la filosofia del "buono, pulito e giusto; fa conoscere la filosofia del "buono, pulito, giusto" ai giovani, agli studenti e in generale alle nuove generazioni.
Slow Food Piemonte e Valle D'Aosta
Coordinamento condotte del Piemonte e Valle D'Aosta
VEDI
Slow Food Travel Montagne Biellesi
La Rete Museale Biellese e la comunità Slow Food Travel Montagne Biellesi riannodano e intrecciano le eredità materiali e immateriali del territorio in un nuovo tessuto di relazioni, orientate a un turismo sostenibile che accompagni il visitatore alla scoperta di paesaggi, luoghi, persone e prodotti autentici.
Slow Food Travel Montagne Biellesi è un progetto di Slow Food che mette al centro il cibo e le produzioni locali, proponendo esperienze di viaggio coerenti con la filosofia del “buono, pulito e giusto”. Le realtà produttive, ristorative e ricettive che ne fanno parte si intrecciano con i siti culturali della Rete Museale Biellese, per la crescita di un turismo sostenibile che accompagni il visitatore alla scoperta dei cibi, delle persone che li producono e dei luoghi distintivi dei paesaggi biellesi.
La Comunità Slow Food Travel Montagne Biellesi si rinnova ogni anno e le realtà che aderiscono si impegnano a promuovere e valorizzare la Comunità e il territorio, attraverso la produzione, l’acquisto, la trasformazione e la promozione di materie prime locali, nelle modalità previste dalle linee guida condivise e sottoscritte.
VEDI
Slow Food Travel Montagne Biellesi è un progetto di Slow Food che mette al centro il cibo e le produzioni locali, proponendo esperienze di viaggio coerenti con la filosofia del “buono, pulito e giusto”. Le realtà produttive, ristorative e ricettive che ne fanno parte si intrecciano con i siti culturali della Rete Museale Biellese, per la crescita di un turismo sostenibile che accompagni il visitatore alla scoperta dei cibi, delle persone che li producono e dei luoghi distintivi dei paesaggi biellesi.
La Comunità Slow Food Travel Montagne Biellesi si rinnova ogni anno e le realtà che aderiscono si impegnano a promuovere e valorizzare la Comunità e il territorio, attraverso la produzione, l’acquisto, la trasformazione e la promozione di materie prime locali, nelle modalità previste dalle linee guida condivise e sottoscritte.
Let Eat Bi
Let Eat Bi, attraverso la partnership con associazioni, cooperative, imprese sociali e comunità territoriali, aggrega, promuove e contribuisce a organizzare le risorse e le attività (saperi, azioni, progettualità) operanti sul territorio biellese il cui denominatore comune è la cura della terra, del paesaggio sociale e naturale. Risorse che danno frutti concreti, che producono cultura, convivialità e sviluppo economico sostenibile, favorendo l’inclusione sociale.
Il progetto attiva il potenziale produttivo ed aggregativo costituito dalla TERRA come bene comune: territorio coltivato e in disuso o dimenticato, come orti, frutteti, boschi, campi sociali, solidali, urbani, collettivi, di comunità, fino ai terreni degli orticoltori amatori.
Si tratta di un ecosistema di rilevante estensione che, stagionalmente e naturalmente a chilometro zero, può generare un’offerta di prodotto significativa, patrimonio da recuperare alla comunità con buone pratiche e i cui proventi vengono impegnati nell’economia del bene comune. Una rete peer to peer che mette in connessione un numero crescente di soggetti attivi nello spazio dell’economia sociale e solidale che, da marginale può assumere importanza primaria per fasce rilevanti della popolazione.
VEDI
Il progetto attiva il potenziale produttivo ed aggregativo costituito dalla TERRA come bene comune: territorio coltivato e in disuso o dimenticato, come orti, frutteti, boschi, campi sociali, solidali, urbani, collettivi, di comunità, fino ai terreni degli orticoltori amatori.
Si tratta di un ecosistema di rilevante estensione che, stagionalmente e naturalmente a chilometro zero, può generare un’offerta di prodotto significativa, patrimonio da recuperare alla comunità con buone pratiche e i cui proventi vengono impegnati nell’economia del bene comune. Una rete peer to peer che mette in connessione un numero crescente di soggetti attivi nello spazio dell’economia sociale e solidale che, da marginale può assumere importanza primaria per fasce rilevanti della popolazione.
Ecoredia Gruppo Acquisto Solidale
Il Gruppo d’Acquisto Solidale “Ecoredia” nasce ad Ivrea all’inizio del 2003, in modo informale, da una decina di famiglia aderenti per lo più all’Operazione “Bilanci di Giustizia”. La pratica degli acquisti diretti presso produttori biologici ed ecologici era già parte integrante delle attività del gruppo “bilancista”, ma la spinta a costituire un vero e proprio gruppo d’acquisto solidale viene dalla partecipazione all’esperienza del Social Forum eporediese che intravede in ciò la possibilità concreta di elaborare un progetto di economia solidale per il territorio. Già dal nome che il gruppo sceglie di darsi “Ecoredia”, dall’antico nome della città di Ivrea, Eporedia, si può intuire la volontà di coniugare l’attenzione allo stile di vita e al cambiamento individuale con le pratiche di cittadinanza attiva, di partecipazione e di lavoro sul territorio per renderlo sempre più un luogo della sostenibilità e della solidarietà.
Per un anno il gruppo sceglie di mantenere una dimensione molto contenuta e una struttura organizzativa volutamente leggera, appoggiandosi per le proprie riunioni e per le distribuzioni dei prodotti, ai locali della Chiesa Valdese di Ivrea.
Alla fine del 2003, il gruppo “Ecoredia”, che conta ormai una trentina di soci, decide di presentarsi pubblicamente alla cittadinanza attraverso un incontro intitolato “Liberi da questo mercato”, e pochi mesi più tardi, nel marzo 2004, di strutturarsi in Associazione.
Già alla fine dello stesso anno la neonata Associazione Ecoredia si fa promotore dell’evento “SanaTerra”, fiera dell’economia solidale e sostenibile del Canavese, che da allora coinvolge, ogni due anni, una settantina di realtà, tra produttori, associazioni e istituzioni locali. Ogni edizione di SanaTerra diventa per il territorio, l’occasione più importante per discutere di economia solidale, focalizzando di volta in volta l’attenzione su uno specifico aspetto, quale i rifiuti, la mobilità, l’energia, il lavoro, per fare il punto sui progetti in corso e lanciare nuove iniziative. Nel 2010 il patrimonio di conoscenze e di contatti raccolti dall’Associazione vengono messi a disposizione di tutti con la pubblicazione della guida “SanaTerra”, edita da Altreconomia.
Contemporaneamente Ecoredia, oltre a crescere come Gruppo d’Acquisto Solidale, continua a collaborare con le istituzioni locali e le associazioni del territorio nell’organizzazione di campagne pubbliche (come “Plastic Free”, “Io cambio pannolino”, ecc), con le scuole per progetti di educazione al consumo critico rivolte ai bambini e ai ragazzi, con l’Università per ricerche sull’agricoltura locale e le reti alternative di distribuzione del cibo.
Nel tempo, il gruppo matura l’esigenza di costruire un luogo fisico per le proprie esperienze e i propri progetti, una casa dell’economia solidale aperta a tutta la cittadinanza e al territorio. Nel 2014 finalmente questo sogno può diventare realtà: Ecoredia, insieme ad altri soggetti, entra come socio fondatore nella cooperativa ZAC! Zone Attive di Cittadinanza, che si fa promotrice di un progetto di recupero di una struttura comunale sottoutilizzata, il Movicentro di Ivrea. Da quel momento la sede operativa di Ecoredia viene spostata allo ZAC! e le sue attività si intrecciano strettamente con quelle della cooperativa.
Ecoredia oggi
L’Associazione Ecoredia conta oggi più di 200 soci, provenienti dalla città di Ivrea e dal territorio afferente, identificabile geograficamente nell’Anfiteatro Morenico di Ivrea.
Fin dall’inizio l’associazione si è immaginata come spazio comune per gruppi diversi, ma solo in questo ultimo anno l’intenzione iniziale di dare vita a gruppi “figli”, si è concretizzata, con la suddivisione in tre gruppi autonomi, con specifiche connotazioni territoriali: i gruppi Dora Baltea e Valchiusella si sono staccati dall’originario gruppo Ivrea, rendendosi indipendenti per gli incontri, alcune attività e gli ordini locali, ma continuando a riconoscersi nella visione e nelle pratiche di Ecoredia. L’auspicio è che la nuova organizzazione permetta ai gruppi di radicarsi più profondamente nei diversi territori, coinvolgendo soggetti nuovi e attingendo energie e idee nuove per la vita dell’associazione.
Nel 2014 Ecoredia si è accreditata come sede per il Servizio Civile Nazionale e nel 2015 i primi sei giovani hanno iniziato a svolgere servizio presso l’associazione. Ciò ha permesso di incrementare i servizi ai soci, garantendo l’apertura di uno sportello informativo quotidiano sulle attività di Ecoredia, sul funzionamento dei G.A.S. e sul consumo critico in generale, e migliorando la comunicazione delle iniziative. Inoltre, con il contributo di energie giovani e fresche, è stato possibile riattivare vecchi progetti, quali i laboratori educativi nelle scuole, e promuoverne di nuovi, quali la realizzazione di video-interviste ai produttori del G.A.S.
La collaborazione con lo ZAC!, oltre a dare una nuova sede all’associazione, ha offerto l’opportunità a Ecoredia di dare maggiore visibilità ai propri produttori attraverso serate di presentazione e degustazione, cene a tema e laboratori, e di dare maggiore continuità e respiro alle proprie distribuzioni affiancandole con i mercatini settimanali di CoseBuone, aperti non solo ai soci, ma a tutta la cittadinanza. Anche SanaTerra, pur restando un appuntamento biennale cittadino, ha trovato allo ZAC! una propria declinazione mensile nell’ALTROMERCATO, che ogni secondo sabato del mese mette al centro i fatti e le persone dell’economia e solidale e fa incontrare produttori e coproduttori per la costruzione di una vera comunità del cibo locale. Infine nel progetto dello ZAC! Ecoredia ha visto realizzato lo spirito di convivialità, di solidarietà e di partecipazione che da sempre ha contraddistinto la sua proposta di cambiamento degli stili di vita.
VEDI
Per un anno il gruppo sceglie di mantenere una dimensione molto contenuta e una struttura organizzativa volutamente leggera, appoggiandosi per le proprie riunioni e per le distribuzioni dei prodotti, ai locali della Chiesa Valdese di Ivrea.
Alla fine del 2003, il gruppo “Ecoredia”, che conta ormai una trentina di soci, decide di presentarsi pubblicamente alla cittadinanza attraverso un incontro intitolato “Liberi da questo mercato”, e pochi mesi più tardi, nel marzo 2004, di strutturarsi in Associazione.
Già alla fine dello stesso anno la neonata Associazione Ecoredia si fa promotore dell’evento “SanaTerra”, fiera dell’economia solidale e sostenibile del Canavese, che da allora coinvolge, ogni due anni, una settantina di realtà, tra produttori, associazioni e istituzioni locali. Ogni edizione di SanaTerra diventa per il territorio, l’occasione più importante per discutere di economia solidale, focalizzando di volta in volta l’attenzione su uno specifico aspetto, quale i rifiuti, la mobilità, l’energia, il lavoro, per fare il punto sui progetti in corso e lanciare nuove iniziative. Nel 2010 il patrimonio di conoscenze e di contatti raccolti dall’Associazione vengono messi a disposizione di tutti con la pubblicazione della guida “SanaTerra”, edita da Altreconomia.
Contemporaneamente Ecoredia, oltre a crescere come Gruppo d’Acquisto Solidale, continua a collaborare con le istituzioni locali e le associazioni del territorio nell’organizzazione di campagne pubbliche (come “Plastic Free”, “Io cambio pannolino”, ecc), con le scuole per progetti di educazione al consumo critico rivolte ai bambini e ai ragazzi, con l’Università per ricerche sull’agricoltura locale e le reti alternative di distribuzione del cibo.
Nel tempo, il gruppo matura l’esigenza di costruire un luogo fisico per le proprie esperienze e i propri progetti, una casa dell’economia solidale aperta a tutta la cittadinanza e al territorio. Nel 2014 finalmente questo sogno può diventare realtà: Ecoredia, insieme ad altri soggetti, entra come socio fondatore nella cooperativa ZAC! Zone Attive di Cittadinanza, che si fa promotrice di un progetto di recupero di una struttura comunale sottoutilizzata, il Movicentro di Ivrea. Da quel momento la sede operativa di Ecoredia viene spostata allo ZAC! e le sue attività si intrecciano strettamente con quelle della cooperativa.
Ecoredia oggi
L’Associazione Ecoredia conta oggi più di 200 soci, provenienti dalla città di Ivrea e dal territorio afferente, identificabile geograficamente nell’Anfiteatro Morenico di Ivrea.
Fin dall’inizio l’associazione si è immaginata come spazio comune per gruppi diversi, ma solo in questo ultimo anno l’intenzione iniziale di dare vita a gruppi “figli”, si è concretizzata, con la suddivisione in tre gruppi autonomi, con specifiche connotazioni territoriali: i gruppi Dora Baltea e Valchiusella si sono staccati dall’originario gruppo Ivrea, rendendosi indipendenti per gli incontri, alcune attività e gli ordini locali, ma continuando a riconoscersi nella visione e nelle pratiche di Ecoredia. L’auspicio è che la nuova organizzazione permetta ai gruppi di radicarsi più profondamente nei diversi territori, coinvolgendo soggetti nuovi e attingendo energie e idee nuove per la vita dell’associazione.
Nel 2014 Ecoredia si è accreditata come sede per il Servizio Civile Nazionale e nel 2015 i primi sei giovani hanno iniziato a svolgere servizio presso l’associazione. Ciò ha permesso di incrementare i servizi ai soci, garantendo l’apertura di uno sportello informativo quotidiano sulle attività di Ecoredia, sul funzionamento dei G.A.S. e sul consumo critico in generale, e migliorando la comunicazione delle iniziative. Inoltre, con il contributo di energie giovani e fresche, è stato possibile riattivare vecchi progetti, quali i laboratori educativi nelle scuole, e promuoverne di nuovi, quali la realizzazione di video-interviste ai produttori del G.A.S.
La collaborazione con lo ZAC!, oltre a dare una nuova sede all’associazione, ha offerto l’opportunità a Ecoredia di dare maggiore visibilità ai propri produttori attraverso serate di presentazione e degustazione, cene a tema e laboratori, e di dare maggiore continuità e respiro alle proprie distribuzioni affiancandole con i mercatini settimanali di CoseBuone, aperti non solo ai soci, ma a tutta la cittadinanza. Anche SanaTerra, pur restando un appuntamento biennale cittadino, ha trovato allo ZAC! una propria declinazione mensile nell’ALTROMERCATO, che ogni secondo sabato del mese mette al centro i fatti e le persone dell’economia e solidale e fa incontrare produttori e coproduttori per la costruzione di una vera comunità del cibo locale. Infine nel progetto dello ZAC! Ecoredia ha visto realizzato lo spirito di convivialità, di solidarietà e di partecipazione che da sempre ha contraddistinto la sua proposta di cambiamento degli stili di vita.
AIF - Associazione Italiana di Fitoalimurgia
Siamo un gruppo di amici con una passione condivisa: le piante. Le piante da studiare, da identificare, da mangiare, le piante che guariscono, che tingono, che abbelliscono, che ci riconnettono alla natura.
L’Associazione Italiana di Fitoalimurgia è un’associazione di professionisti nata nel 2021 allo scopo di diffondere, divulgare e far crescere in Italia questa disciplina che si occupa dello studio e dell’utilizzo culinario delle piante selvatiche. Operiamo in tutta Italia, ognuno con le proprie competenze specifiche.
Promuoviamo la conoscenza delle piante spontanee commestibili e il loro uso consapevole, dall’identificazione, alla raccolta sostenibile e responsabile, all’utilizzo in cucina e non solo. La divulgazione e la formazione, amatoriale e professionale, sono le nostre principali attività associative.
VEDI
L’Associazione Italiana di Fitoalimurgia è un’associazione di professionisti nata nel 2021 allo scopo di diffondere, divulgare e far crescere in Italia questa disciplina che si occupa dello studio e dell’utilizzo culinario delle piante selvatiche. Operiamo in tutta Italia, ognuno con le proprie competenze specifiche.
Promuoviamo la conoscenza delle piante spontanee commestibili e il loro uso consapevole, dall’identificazione, alla raccolta sostenibile e responsabile, all’utilizzo in cucina e non solo. La divulgazione e la formazione, amatoriale e professionale, sono le nostre principali attività associative.
Club Amici Valchiusella
Il Club Amici Valchiusella è una associazione nata con lo scopo di far conoscere la storia e le tradizioni della Valchiusella, promuovere le attività del turismo rurale-naturalistico e mantenere vivi i legami fra la valle e i valligiani ovunque emigrati”
Nel corso degli anni le sue finalità statutarie si sono estese ai settori ambientali e culturali con l’obiettivo di:
1) Diffondere e valorizzare il patrimonio ambientale e culturale;
2) Promuovere ed organizzare momenti ed eventi di socializzazione e formazione atti a sensibilizzare la collettività locale sull’esigenza di mantenere le tradizioni e di proteggere i pregi del proprio territorio
3) Promuovere e valorizzare i prodotti tipici locali ed i loro produttori.
“Dal 2007 il Club Amici Valchiusella è una associazione di promozione sociale”
In 55 anni di fervente attività ed importanti iniziative (vedere sul sito voce “Storia”) ha qualificato il territorio e creato significative ricadute economiche alle aziende agricole e ricettive della valle.
VEDI
Nel corso degli anni le sue finalità statutarie si sono estese ai settori ambientali e culturali con l’obiettivo di:
1) Diffondere e valorizzare il patrimonio ambientale e culturale;
2) Promuovere ed organizzare momenti ed eventi di socializzazione e formazione atti a sensibilizzare la collettività locale sull’esigenza di mantenere le tradizioni e di proteggere i pregi del proprio territorio
3) Promuovere e valorizzare i prodotti tipici locali ed i loro produttori.
“Dal 2007 il Club Amici Valchiusella è una associazione di promozione sociale”
In 55 anni di fervente attività ed importanti iniziative (vedere sul sito voce “Storia”) ha qualificato il territorio e creato significative ricadute economiche alle aziende agricole e ricettive della valle.
Comune di San Giorgio Canavese
San Giorgio si adagia sulle pendici della fascia collinare che chiude a sud l'anfiteatro morenico di Ivrea; il territorio comunale si estende nella vasta piana originata dal torrente Orco. La nascita del borgo è connessa con le vicende della curtis regia alto - medioevale: questa si trova menzionata nelle antiche carte subalpine sin dal IX secolo e oggi la si può localizzare nella frazione di Cortereggio.
Nell'anno 882 Carlo il Grosso donava la cortem regiam canavesana alla Chiesa vercellese, unitamente alle terre dei villaggi pertinenti al suo territorio.
Nei secoli successivi, ulteriori atti di donazione, sia imperiali sia regi, probabilmente più nominali che effettivi, videro il luogo passare alla Chiesa eporediese e all'Abbazia di Fruttuaria.
Nell'ambito della corte regia, il castello detto di San Giorgio svolse, sin dal X secolo, un'importante azione difensiva e accentratrice nei confronti della popolazione locale. Nei primi anni del secolo XI il medesimo castello era oramai divenuto il massimo punto di riferimento per la curtis ovvero per le molte "ville" disseminate sul territorio.
Tale insediamento fortificato nei documenti antichi viene indicato con il termine latino di castrum vicinator.
In lingua italiana può essere tradotto come "castello rurale dei vicini": intendendosi per "vicini" la comunità di uomini liberi abitanti il vicus.
Come è stato giustamente scritto: "Si dovrebbe quindi vedere nel castrum vicinator il nucleo iniziale di quella che viene chiamata la "villa" di San Giorgio o, quanto meno, il punto fortificato della comunità".
Verso la metà del XII secolo il feudo di San Giorgio con le sue pertinenze entra stabilmente in possesso dei conti di Biandrate. La potenza di questi nobili fu messa in crisi allorché il capoluogo del loro distretto, Biandrate nel Novarese, fu distrutto dall'azione congiunta dei comuni di Milano, Novara e Vercelli. Di conseguenza le ambizioni dei conti si rivolsero all'Astigiano e al Canavese: in quest'ultima regione riuscirono a prevalere grazie agli appoggi imperiali e monferrini.
Nei tempi successivi i Biandrate parteciparono, quali protagonisti di primo piano, alle acerrime lotte per le investiture e furono anche presenti alle prime due crociate.
Verso la fine del XIII secolo la discendenza dei conti di Biandrate e del Canavese si divise nei tre rami di San Giorgio, di Foglizzo e di Lusigliè; nonostante tale partizione la casata mantenne un carattere unitario, in quanto tutti gli eredi concorsero a formare il consortile di San Giorgio.
Nel corso del Trecento gli stessi Biandrate, nel tentativo di rafforzare la propria signoria, si appoggiarono ora ai Savoia ora ai Monferrato.
In tale contesto il borgo sangiorgese venne coinvolto nelle guerre canavesane fra le fazioni guelfe e ghibelline.
Un successivo capitolo nella storia del paese è rappresentato dal progressivo affermarsi dell'autonomia comunale: una autonomia che ebbe uno sviluppo notevole, specialmente se confrontata con la maggior parte dei centri canavesani.
Testimonia tale stato di cose sia la presenza di un luogo fortificato controllato direttamente dagli uomini del borgo, sia la formulazione, da parte della comunità, di un primo importante corpus di statuti nel 1343.
Una successiva edizione delle leggi comunali fu compilata nel 1422 e fu di diretta emanazione dei Biandrate.
Dalla lettura di queste ultime normative si può notare come la presenza dei feudatari nell'amministrazione interna del borgo fosse divenuta costante: ogni aspetto della vita pubblica tendeva, in tal modo, a essere controllato dai signori.
Il risentimento e l'odio verso i feudatari spinsero i sangiorgesi, nel 1518, a invadere e a saccheggiare il castello.
Gli storici non escludono che a fomentare la rivolta siano stati gli stessi Savoia, i quali intendevano colpire, in tal modo, si marchesi del Monferrato.
Questi ultimi erano, di fatto, ancora i signori legittimi e del luogo, in base alle investiture imperiali: solo nel 1631, con la pace di Cherasco, San Giorgio passò definitivamente sotto il governo sabaudo.
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Nell'anno 882 Carlo il Grosso donava la cortem regiam canavesana alla Chiesa vercellese, unitamente alle terre dei villaggi pertinenti al suo territorio.
Nei secoli successivi, ulteriori atti di donazione, sia imperiali sia regi, probabilmente più nominali che effettivi, videro il luogo passare alla Chiesa eporediese e all'Abbazia di Fruttuaria.
Nell'ambito della corte regia, il castello detto di San Giorgio svolse, sin dal X secolo, un'importante azione difensiva e accentratrice nei confronti della popolazione locale. Nei primi anni del secolo XI il medesimo castello era oramai divenuto il massimo punto di riferimento per la curtis ovvero per le molte "ville" disseminate sul territorio.
Tale insediamento fortificato nei documenti antichi viene indicato con il termine latino di castrum vicinator.
In lingua italiana può essere tradotto come "castello rurale dei vicini": intendendosi per "vicini" la comunità di uomini liberi abitanti il vicus.
Come è stato giustamente scritto: "Si dovrebbe quindi vedere nel castrum vicinator il nucleo iniziale di quella che viene chiamata la "villa" di San Giorgio o, quanto meno, il punto fortificato della comunità".
Verso la metà del XII secolo il feudo di San Giorgio con le sue pertinenze entra stabilmente in possesso dei conti di Biandrate. La potenza di questi nobili fu messa in crisi allorché il capoluogo del loro distretto, Biandrate nel Novarese, fu distrutto dall'azione congiunta dei comuni di Milano, Novara e Vercelli. Di conseguenza le ambizioni dei conti si rivolsero all'Astigiano e al Canavese: in quest'ultima regione riuscirono a prevalere grazie agli appoggi imperiali e monferrini.
Nei tempi successivi i Biandrate parteciparono, quali protagonisti di primo piano, alle acerrime lotte per le investiture e furono anche presenti alle prime due crociate.
Verso la fine del XIII secolo la discendenza dei conti di Biandrate e del Canavese si divise nei tre rami di San Giorgio, di Foglizzo e di Lusigliè; nonostante tale partizione la casata mantenne un carattere unitario, in quanto tutti gli eredi concorsero a formare il consortile di San Giorgio.
Nel corso del Trecento gli stessi Biandrate, nel tentativo di rafforzare la propria signoria, si appoggiarono ora ai Savoia ora ai Monferrato.
In tale contesto il borgo sangiorgese venne coinvolto nelle guerre canavesane fra le fazioni guelfe e ghibelline.
Un successivo capitolo nella storia del paese è rappresentato dal progressivo affermarsi dell'autonomia comunale: una autonomia che ebbe uno sviluppo notevole, specialmente se confrontata con la maggior parte dei centri canavesani.
Testimonia tale stato di cose sia la presenza di un luogo fortificato controllato direttamente dagli uomini del borgo, sia la formulazione, da parte della comunità, di un primo importante corpus di statuti nel 1343.
Una successiva edizione delle leggi comunali fu compilata nel 1422 e fu di diretta emanazione dei Biandrate.
Dalla lettura di queste ultime normative si può notare come la presenza dei feudatari nell'amministrazione interna del borgo fosse divenuta costante: ogni aspetto della vita pubblica tendeva, in tal modo, a essere controllato dai signori.
Il risentimento e l'odio verso i feudatari spinsero i sangiorgesi, nel 1518, a invadere e a saccheggiare il castello.
Gli storici non escludono che a fomentare la rivolta siano stati gli stessi Savoia, i quali intendevano colpire, in tal modo, si marchesi del Monferrato.
Questi ultimi erano, di fatto, ancora i signori legittimi e del luogo, in base alle investiture imperiali: solo nel 1631, con la pace di Cherasco, San Giorgio passò definitivamente sotto il governo sabaudo.
Comune di Ivrea
Ivrea è un comune italiano di 22 264 abitanti nella città metropolitana di Torino in Piemonte. Viene a pieno titolo considerata "il capoluogo del Canavese".
Il 1º luglio 2018 è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO (54º sito italiano). Il 16 febbraio 2022 è stata nominata dal Ministro della cultura Dario Franceschini Capitale italiana del libro 2022.
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Il 1º luglio 2018 è entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO (54º sito italiano). Il 16 febbraio 2022 è stata nominata dal Ministro della cultura Dario Franceschini Capitale italiana del libro 2022.
Comune di Biella
Biella è un comune italiano di 42 641 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia nel Piemonte settentrionale.
La città è situata ai piedi delle Alpi Biellesi, e la sua esistenza è attestata sin dall'alto Medioevo. Dominata in seguito dai vescovi di Vercelli, nel 1379 passò ai Savoia. Nel corso dell'Ottocento conobbe un grande sviluppo urbanistico e industriale, divenendo presto nota per le sue industrie tessili.
Sono numerose le testimonianze storiche e artistiche del passato cittadino; tra le più importanti si ricordano il battistero, la cattedrale, il campanile di Santo Stefano e numerose ville e palazzi.
Dal 2019 è Città Creativa dell'UNESCO per le arti popolari e l'artigianato. È stata designata Città alpina dell'anno 2021.
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La città è situata ai piedi delle Alpi Biellesi, e la sua esistenza è attestata sin dall'alto Medioevo. Dominata in seguito dai vescovi di Vercelli, nel 1379 passò ai Savoia. Nel corso dell'Ottocento conobbe un grande sviluppo urbanistico e industriale, divenendo presto nota per le sue industrie tessili.
Sono numerose le testimonianze storiche e artistiche del passato cittadino; tra le più importanti si ricordano il battistero, la cattedrale, il campanile di Santo Stefano e numerose ville e palazzi.
Dal 2019 è Città Creativa dell'UNESCO per le arti popolari e l'artigianato. È stata designata Città alpina dell'anno 2021.
Il Frutteto di Marta e Maria
Piccola azienda agricola a conduzione famigliare situata nell'anfiteatro morenico di Ivrea.
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Cinzia Petraroli - Scuola delle terrecotte
Lei è di Torino, ha 36 anni e vive a Biella da 16. Fa la libera professionista nel campo delle ceramiche e opera a Ronco Biellese, il paese delle terre cotte, delle “Bielline”, ossia pentole di terracotta tradizionali di questo territorio.
Ha frequentato il Liceo Artistico a Torino, indirizzo Scultura e Progettazione Plastica e in seguito ha frequentato 3 anni all’Università del Piemonte Orientale.
Dopodiché, la grande passione per la ceramica: da hobby ne ha fatto un lavoro.
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Ha frequentato il Liceo Artistico a Torino, indirizzo Scultura e Progettazione Plastica e in seguito ha frequentato 3 anni all’Università del Piemonte Orientale.
Dopodiché, la grande passione per la ceramica: da hobby ne ha fatto un lavoro.
L'APEritiva _ Apicoltura nomade
Apicoltura nomade di Maffeo Cristian. Certificazione biologica Icea.
Allevatore, produzione biologica.
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Allevatore, produzione biologica.
Marco Maffeo a Cascina Bozzola
Marco vive vicino a Biella, nella Cascina Bozzola, che è stata dei nonni prima e dei genitori poi. La sua passione per le piante viene da lontano, ‘dalla Lina’, la signora che accudiva i bambini Maffeo. La Lina e Marco avevano il permesso di coltivare il loro piccolo orto, andavano per erbe spontanee, trapiantavano, facevano talee.
Dalla pratica alla grammatica il passo è stato breve: i primi libri di botanica, le prime ricerche sul campo. Da giovanissimo vice presidente e assessore all’agricoltura della Comunità Montana Bassa Valle Elvo, Marco si dedica, affiancato da un agronomo e un collaboratore, a un progetto regionale per il recupero del germoplasma frutticolo, durato anni.
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Dalla pratica alla grammatica il passo è stato breve: i primi libri di botanica, le prime ricerche sul campo. Da giovanissimo vice presidente e assessore all’agricoltura della Comunità Montana Bassa Valle Elvo, Marco si dedica, affiancato da un agronomo e un collaboratore, a un progetto regionale per il recupero del germoplasma frutticolo, durato anni.
We Can Societa' Agricola Bio
We Can si occupa fin dalla sua nascita della coltivazione e vendita di cereali, utilizzati anche a scopo zootecnico. Nel corso degli anni, sono state sperimentate differenti coltivazioni, tra cui un mirtilleto e un lavandeto. A fine 2019 si è strutturato il settore di coltivazione di ortaggi certificati biologici.
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Fondazione CRB - Cassa di Risparmio di Biella
La Fondazione Cassa di Risparmio di Biella rappresenta la continuazione ideale della Cassa di Risparmio di Biella, nata nel 1856 su iniziativa del Vescovo Mons. Giovanni Losana .
In seguito al Decreto del Ministro del Tesoro dell'8 luglio 1992 è stata scorporata l'attività creditizia, conferita alla società bancaria Cassa di Risparmio di Biella S.p.A., successivamente confluita in Biverbanca S.p.A. mentre la Fondazione ha iniziato a svolgere appieno la propria attività secondo gli scopi statutari.
Compatibilmente con le risorse ogni anno disponibili la Fondazione svolge un ruolo di supporto attivo di tutte quelle iniziative volte a favorire la crescita culturale, economica e sociale della Provincia di Biella e a salvaguardarne il patrimonio artistico, storico e ambientale.
La Fondazione dialoga e coopera abitualmente con diversi enti a livello locale, regionale e nazionale, per migliorare il servizio al territorio, in particolare attraverso la partecipazione attiva alle associazioni di cui fa parte e a diverse società, tra cui la più importante è Città Studi, società strumentale della Fondazione stessa.
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In seguito al Decreto del Ministro del Tesoro dell'8 luglio 1992 è stata scorporata l'attività creditizia, conferita alla società bancaria Cassa di Risparmio di Biella S.p.A., successivamente confluita in Biverbanca S.p.A. mentre la Fondazione ha iniziato a svolgere appieno la propria attività secondo gli scopi statutari.
Compatibilmente con le risorse ogni anno disponibili la Fondazione svolge un ruolo di supporto attivo di tutte quelle iniziative volte a favorire la crescita culturale, economica e sociale della Provincia di Biella e a salvaguardarne il patrimonio artistico, storico e ambientale.
La Fondazione dialoga e coopera abitualmente con diversi enti a livello locale, regionale e nazionale, per migliorare il servizio al territorio, in particolare attraverso la partecipazione attiva alle associazioni di cui fa parte e a diverse società, tra cui la più importante è Città Studi, società strumentale della Fondazione stessa.
Arpisson Azienda Agricola
Arpisson è un'azienda agricola biologica nata in Valle d'Aosta nel 1986 situata a 1927 m. su di un altopiano esposto a sud contornato dalle cime del Gran Paradiso della Grivola e del Monte Bianco. Ci troviamo nel comune di Cogne in provincia di Aosta.
Produciamo, utilizzando solo il nostro latte crudo, seguendo le antiche tradizioni e processi produttivi del luogo, formaggi, burro, yogurt, insaccati e mocetta che poi vendiamo direttamente ai nostri clienti attraverso una rete di mercati biologici ed ecosostenibili.
Oltre a mucche e capre troverete maiali, galline, oche, gatti e cani da guardia.
Il nostro orto fornisce verdure per noi e per i nostri clienti durante l'estate.
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Produciamo, utilizzando solo il nostro latte crudo, seguendo le antiche tradizioni e processi produttivi del luogo, formaggi, burro, yogurt, insaccati e mocetta che poi vendiamo direttamente ai nostri clienti attraverso una rete di mercati biologici ed ecosostenibili.
Oltre a mucche e capre troverete maiali, galline, oche, gatti e cani da guardia.
Il nostro orto fornisce verdure per noi e per i nostri clienti durante l'estate.
Lanaviva di Annalisa Zegna
Lanaviva è un laboratorio artigiano che confeziona capi di aguglieria in fibre nobili naturali, utilizzando la colorazione vegetale.
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Gattinera Farm Società Agricola S.S.
Gattinera Farm è una società agricola di Vigellio che vanta una lunga storia dedicata all’agricoltura biologica per passione, per convinzione e scelta di vita.
Dal 1995 l'azienda coltiva e trasforma le piante nei propri laboratori, creando un prodotto interamente italiano, di alta qualità, nato dalla professionalità e dall'amore e rispetto per la natura e la salute.
Gattinera Farm è agricoltura biologica, simbiotica e biodinamica, energeticamente sostenibile, a basso input di energia fossile e a tutela della biodiversità.
Le produzioni aziendali, esclusivamente biologiche, gluten free e allergen free, sono a base di grano saraceno, fagioli dell’occhio, avena senza glutine e piante officinali.
Per maggiori informazioni visita il sito
Vendita piante officinali, coloranti, farine e pasta biologica, anche senza glutine
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Dal 1995 l'azienda coltiva e trasforma le piante nei propri laboratori, creando un prodotto interamente italiano, di alta qualità, nato dalla professionalità e dall'amore e rispetto per la natura e la salute.
Gattinera Farm è agricoltura biologica, simbiotica e biodinamica, energeticamente sostenibile, a basso input di energia fossile e a tutela della biodiversità.
Le produzioni aziendali, esclusivamente biologiche, gluten free e allergen free, sono a base di grano saraceno, fagioli dell’occhio, avena senza glutine e piante officinali.
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Agribelmonte, Piante Aromatiche
Coltivazione di spezie, piante aromatiche e farmaceutiche
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La terracotta Bijoux - Gioielli
L. A. Terracotta Bijoux presenta le sue creazioni lavorate interamente a mano da Graziella La Cognata.
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